Immaginate la situazione: negli Stati cristiani vive un popolo straniero che nei suoi libri critica aspramente il fondatore della religione di Stato, che nella sinagoga pronuncia la maledizione del suo dio contro i cristiani per tutta la settimana e che, in altri modi, non fa mistero del suo odio. Anche una Chiesa meno consapevole di quella romana avrebbe dovuto intraprendere un’azione di massa per porre fine a questa situazione.
È interessante notare che il rogo dei libri ebraici, iniziato nel XIII secolo, fu in realtà avviato dagli stessi ebrei che si opponevano agli scritti eretici di Mosè Maimonide. Allo stesso modo, i successivi roghi del Talmud furono avviati principalmente da ebrei convertiti, che nel loro nuovo cattolicesimo mostravano la stessa intolleranza del loro precedente ebraismo. Rosenberg arriva ad attribuire la persecuzione antiscientifica della Chiesa cattolica romana contro pensatori come Galilei e Bruno all’adozione dell’intolleranza ebraica all’interno del proprio sistema ecclesiastico. In effetti, durante l’Inquisizione, i persecutori più temuti, tra cui Torquemada, erano ebrei convertiti…