La storia ufficiale contemporanea ignora queste nozioni. Naturalmente, è comprensibile che le università e gli istituti di ricerca, che dipendono dal sostegno finanziario di fondazioni controllate dalla stessa élite finanziaria newyorkese, abbiano scarso interesse a sostenere e pubblicare ricerche su questi aspetti della politica internazionale. Il più coraggioso degli amministratori difficilmente morderà la mano che nutre la sua organizzazione. Dalle prove presentate in questa trilogia risulta inoltre evidente che gli “uomini d’affari dallo spirito pubblico” non sono a Washington come lobbisti e amministratori per servire gli Stati Uniti. Sono a Washington per servire i propri interessi di massimizzazione del profitto. Il loro obiettivo non è promuovere un’economia di mercato competitiva, ma manipolare un regime politicizzato a proprio vantaggio.
Ciò che questa storia revisionista ci dice in realtà è che la nostra ignoranza di singoli cittadini che cedono il potere politico a questa élite è costata la vita a circa duecento milioni di persone in tutto il mondo tra il 1820 e il 1975. A questa indicibile miseria si aggiungono i campi di concentramento, i prigionieri politici, la repressione e l’oppressione di coloro che cercano di portare alla luce la verità.