Poiché molti liberali sono diventati razzisti di minoranza e molti conservatori sono diventati dei fanatici senza radici, poiché la religione è diventata scienza sociale e la scienza sociale è diventata un gioco di prestigio intellettuale, il membro della Maggioranza pensieroso non ha altro posto dove rivolgersi se non a se stesso. Questa, tuttavia, potrebbe essere la sua salvezza. Nell’isolamento la facoltà critica taglia più in profondità. Solo ora è possibile comprendere il tragico e umiliante destino della Maggioranza americana, perché solo ora alcune menti della Maggioranza, approfondite da decenni di contemplazione solitaria e affilate dalla triste cronaca degli eventi, si stanno finalmente sintonizzando sulla lunghezza d’onda dell’emergenza della sopravvivenza collettiva.
Chi legge questo studio completo della situazione americana non vedrà mai più il proprio Paese e se stesso sotto la stessa luce. L’autore racconta brillantemente la tragedia di un grande popolo, gli americani di origine europea, che hanno fondato e costruito gli Stati Uniti e il cui declino è la causa principale del declino dell’America. Sebbene sia ricco di critiche convincenti alle persone e agli eventi che hanno portato l’America in basso, il libro si conclude con una nota positiva e ottimistica, che immagina una risorgente maggioranza americana che libera le sue istituzioni dal controllo di intellettuali intolleranti innatamente programmati per distruggere ciò che non hanno mai potuto creare.